Il tessuto adiposo (AT), poco studiato fino alla metà del secolo scorso, ha conosciuto un boom con l’aumento dell’obesità nel mondo occidentale e in alcuni paesi emergenti. È composto principalmente da adipociti maturi che non si dividono in vivo. Il loro numero aumenta soprattutto durante la prima infanzia e l’adolescenza e rimane stabile in età adulta. Il tasso di turnover degli adipociti nell’AT sottocutaneo è pari a circa il 10% l’anno. Gli adipociti di un uomo obeso sono 730 volte più grandi come volume e più numerosi del 35% rispetto agli adipociti di un uomo magro. La lotta contro l’obesità si gioca essenzialmente a livello di prevenzione dell’insorgenza dell’obesità nei giovani.
IL NUMERO DI ADIPOCITI AUMENTA DURANTE L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA E RIMANE STABILE IN ETÀ ADULTA.
■ Stoccaggio attraverso la sintesi dei trigliceridi o la lipogenesi: risulta dalla combinazione di glucosio da una parte e lipidi dall’altra; entrambi penetrano attraverso la membrana dell’adipocita con l’aiuto di trasportatori.
■ Rilascio dei grassi attraverso la degradazione dei trigliceridi o la lipolisi: i trigliceridi vengono idrolizzati inglicerolo e tre acidi grassi liberi. Questo processo è condizionato da due recettori: i recettori Alfa2 adrenergici che inibiscono la lipolisi e i recettori Beta che la stimolano. Gli acidi grassi rilasciati entrano nel flussosanguigno e vengono trasportati ai muscoli per fornire energia.
IL NUMERO DI RECETTORI ALFA2 E BETA È DISTRIBUITO IN MODO DIVERSO A SECONDA DELLA POSIZIONE DEL GRASSO:
■ Nel tessuto adiposo intra-addominale è presente lo stesso numero di recettori Alfa2 e Beta.
■ Nel tessuto adiposo femorale sottocutaneo il numero di recettori Beta è molto inferiore a quello dei recettori Alfa2. Inoltre, questo tessuto è pigro e risponde molto male ai segnali di lipolisi. Pertanto, è estremamente difficile eliminare il grasso presente in questa zona, anche con la dieta o l’attività fisica.
Il tessuto adiposo è un tessuto complesso che non si limita ai soli adipociti. Include anche cellule immunitarie come macrofagi e linfociti T, oltre a cellule staminali coinvolte nel rinnovamento delle cellule adipose e nell’espansione della rete vascolare. Quindi il tessuto adiposo è un serbatoio di cellule staminali. Benché questo tipo di cellule esista anche in altri tessuti, le cellule del tessuto adiposo sono facilmente disponibili e sono di particolare interesse per i professionisti della chirurgia plastica e ricostruttiva.
Negli ultimi anni, l’adipocita è emerso come una cellula “intelligente” , capace di “parlare” agli altri organi attraverso diversi ormoni e in particolare:
Pertanto, la capacità di secrezione degli adipociti si aggiunge alla già ben nota capacità di accumulare e mobilizzare i trigliceridi. Il tessuto adiposo non è più considerato come un semplice luogo per immagazzinare energia, ma come un vero e proprio organo endocrino, capace di secernere ormoni che verranno rilasciati nel sangue.
FONTI:
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